Vespa soror trovata in Spagna

In relazione al ritrovamento di alcuni esemplari di Vespa soror in un’area rurale in Spagna settentrionale, abbiamo ritenuto opportuno farne una breve descrizione per imparare a conoscere questa specie. Link per la pubblicazione scientifica relativa



Post dal gruppo facebook Insetti e altri artropodi- un fantastico mondo da scoprire.

Si tratta di una specie di dimensioni importanti, con le regine che misurano mediamente da 43 a 46 millimetri, le operaie da 26 a 39, mentre i maschi 35 mm.

Per darci un’idea i maschi e le operaie più grandi sono quasi più grossi delle nostre regine di Vespa crabro!!

Questa specie è distribuita in Asia: Hong Kong, in Vietnam, nella Tailandia settentrionale, nella Cina meridionale, in India e nel Laos.

Si rinviene tendenzialmente in aree boschive, diventando più rara nei centri urbani.

Le dimensioni importanti di questa specie, possono indurre un osservatore poco attento a confonderla con il calabrone gigante asiatico (Vespa mandarinia). Non a caso, nel passato, Vespa soror era addirittura considerata sottospecie di Vespa mandarinia.

Si tratta di un vorace predatore generico, tant’è vero che nella sua lista di prede finiscono, libellule, farfalle (anche di dimensioni importanti), ragni, cicale, ortotteri e perfino mantidi. In sostanza attacca qualunque insetto che riesca a sopraffare!

Non meno importanti sono gli attacchi svolti a spese dei Polistinae, ma non disdegna affatto anche attaccare altre specie del genere Vespa (calabroni) e Apis.

Gli attacchi spesso non sono praticati singolarmente, ma in gruppi di esemplari (dello stesso nido), probabilmente per maggiore efficienza ed efficacia.

Quando un’operaia individua un nido bersaglio, per esempio di Polistes, con la sua grandezza impiegherà poco tempo a scacciare gli adulti e saccheggiare il nido (raccogliendo tutta la covata presente), ma non è affatto raro, che dopo poco, l’esploratrice sia raggiunta anche da altre sorelle.

Quando invece l’operaia si imbatte in un nido di dimensioni rilevanti, o di api o di altri calabroni per esempio, l’attacco avviene in gruppo. Dopo che l’esploratrice ha portato al nido qualche esemplare come cibo, prelevato dalla colonia bersaglio, con una scia chimica svariate operaie partono all’assalto, in maniera progressiva, importando al nido sempre gli individui che riescono a predare. Infine, le operaie di Vespa soror, diventate numerose sulla colonia bersaglio, attaccheranno ferocemente, entrando nella colonia in predazione. A questo punto i corpi degli adulti della specie bersaglio, uccisi, verranno buttati via e la raccolta si svolgerà a spese della covata.

Logicamente, quando gli adulti della colonia bersaglio saranno pressoché terminati, le operaie di soror occuperanno il nido.

Il nido occupato, divenuto una fonte di cibo, sarà oggetto di difesa da parte del occupanti al pari di quanto avviene nei pressi della loro colonia. L’importazione di covata può perdurare giorni, e infatti vi sono perfino operaie di soror che fungono da guardie, difendendo la zona e altre operaie che invece funzionano come trasportatrici.

Una situazione piuttosto simile, l’ho osservata in Vespa crabro. Quando la colonia ha una fonte di cibo importante, le operaie presidiano tale fonte e la difendono come se fosse parte integrante del nido!

Questo comportamento serve per scongiurare che la fonte di cibo possa essere accaparrata da altre specie oppure da esemplari della stessa provenienti però da nidi stranieri. Ne conseguirebbe una riduzione di cibo per la colonia che ha trovato quel sito.

Vespa soror può anche perché percepire la presenza di colonia di altre specie di calabroni che problemi strutturali, per esempio dopo una distruzione. A quel punto le operaie di soror predano ed eliminano il nido in difficoltà, senza dover spendere troppe energie.

Le colonie di questa specie normalmente vengono create sotto terra, dunque è complicato da vederne la struttura.

Il nido si compone dai 3 ai 6 palchi di celle e un involucro laminare che non copre tutta la struttura di favi all’interno (come d’altronde avviene per tutte le specie di Vespa di cavità).

Esternamente, all’ingresso dei nidi, si osservano le operaie che continuamente espellono dal nido piccole particelle di terra, per allargare la cavità sotterranea, permettendo al nido di crescere.

Una colonia di Vespa soror diventa parecchio grande, con svariate centinaia di unità.

Il periodo di sviluppo è lungo, con regine che emergono a partire dalla metà di marzo fino ad aprile, mentre la fine della colonia è programmata per gennaio.

L’aggressività di Vespa soror è modulare nel tempo. Inizialmente le colonie sono piuttosto docili, la presenza di intrusi vicino i nidi non ne scatena la loro difesa. Tuttavia se il nido viene molestato, le operaie attaccheranno ferocemente, inseguendo anche l’intruso e rimanendo vigili per parecchio tempo.

Quando però la colonia cresce e soprattutto quando nel nido inizieranno ad essere presenti i riproduttori, le operaie saranno estremamente feroci! (Temporalmente questa situazione inzia a verificarsi nel mese di Settembre).

In questa situazione infatti le operaie pattugliano la zona attorno al nido, attaccando ogni movimento sospetto fino a circa 2 metri dall’ingresso del nido.

Fortunatamente Vespa soror vive in ambienti isolati, all’interno dei boschi, nelle campagne e non in zone antropizzate in cui venirne a contatto sarebbe estremamente più semplice.

Qui il link alla pubblicazione scientifica

Early Alarm on the First Occurrence of the Southern Giant Hornet Vespa soror du Buysson, 1905 (Vespidae) in Europe
Omar SánchezLeopoldo CastroÁlvaro FueyoYaisel J BorrellAndrés Arias

Ecology and Evolution
2024 Nov 9;14(11):e70502. doi: 10.1002/ece3.70502

Tavole di riconoscimento delle quattro specie più comuni di Polistes italiani

Articolo tratto dal profilo Facebook di Jesse Mendelsohn

FEMMINE

Contorno rosso: guancia estesamente gialla in P. dominula, per lo più nera in P. gallicus;

Freccia blu: mandibola, nera o con poco giallo in P. dominula, estesamente gialla in P. gallicus;

Freccia verde: ultimo sternite giallo in P. dominula, totalmente o prevalentemente nero in P. gallicus.

Freccia bianca: urosterno estesamente nero in P. nimpha; variabile ma sempre con apice bruno in P. associus.

Ocelli equidistanti in P. nimpha; ocelli posteriori più vicini che a quello anteriore in P. associus.

MASCHI

Flagello antennale dorsalmente annerito con ultimo segmento sottile e allungato in P. nimpha e P. associus; flagello antennale dorsalmente chiaro con ultimo segmento non particolarmente allungato in P. gallicus e P. dominula (possibili esemplari ambigui).

Clipeo squadrato con margine inferiore angolato in P. nimpha; clipeo convergente verso il basso e con margine inferiore arrotondato in P. associus (prego notare le due creste ai margini laterali del clipeo).

Clipeo squadrato e con lievi creste laterali in P. nimpha; clipeo squadrato ma piatto in P. dominula; clipeo convergente con definite pieghe laterali in P. associus; clipeo convergente ma piatto in P. gallicus.

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